Questo corpo di pelle e muscoli e ossa
si trasforma, muta la mia armatura ma
si dimentica che dentro è nascosto
un cuore morbido di bambino
che non cresce ancora.
A ogni urto in una culla di palpiti
appena oscilla e sente ogni male
sfumato di silenzi: vorrei essere cuore solo.
Ma il suo tempo va più adagio
e quando ogni mille anni
una lama affilata arriva fino a lui
per cento eternità ne lascia il solco.
Io te lo dono per tutto il tempo che vuoi
ma ho preso il tuo come pegno
cullalo un po' se puoi, nutrilo
digli che l'ami
perché non cessi di battere, il tuo
respirerà il mio sangue e
il tuo sangue il mio
finché forgiato da un miliardo di battiti
da te, sarà te
e lacero e stanco forse
non ricorderà più la sua antica culla.