Profumi d'orchidee adornano il vostro riso,
ed i vostri capelli emanano un soave odor d'amore.
Ve lo dissi... lo rammentate?
Il gelo che pietrifica il mio dolore
col tepore dei vostri baci si dissolve.
Tramuta il mio affanno in divino idromele,
da saggiare sulla vostra pelle umida.
Le mani candide vostre mi sfiorano le gote,
pronunziando versi che da tempo attesi.
Vi amo mia dolcezza...
Vi amo mio candore...
Mio peccato prediletto...
Giacerò con voi negli inferi più scuri...
Questo idilliaco travaglio
non angustia le mie voglie,
ma le sazia e le rende goduriose.
Quanti remoti attimi
dovranno ancor passare
per gustare con passione
i vostri candidi boccioli di rosa
che le vostre labbra vanno a plasmare?
Attendetemi, mio signore...
Gli inverni cadranno di nuovo
sui nostri corpi stremati.