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Lo Stato

Lo Stato è un uomo annoiato.

L'amore lo stato lo ha perduto tra burocrazia
e giacche gessate.

Lo Stato è l'imprenditore che ha avuto denaro per le prostitute
ma troppo poco coraggio per un'amante vera che dimostrasse vana la sua donna.

Lo stato insegna ai suoi figli a essere come lui
per paura che questi, scegliendo un'altra via, finiscano
per sbattergli in faccia i suoi errori.

L'uomo che non si volta mai si accorge della sua ombra solo prima di morire.
Lo Stato sull'orlo della rivoluzione diventa un'ombra e si nasconde dietro al suo popolo.

Lo Stato è una gabbia di vetro contenente una scimmia vestita da pagliaccio circondata da schiere di curiosi
che commentano: "guardate che carina, sembra proprio un pagliaccio".

Lo Stato è un branco di pesci piccoli che, per spaventare i predatori, si uniscono per sembrare una cosa sola.

Gli uomini sono soli nello Stato; per questo non lo chiamano famiglia, non lo chiamano moglie, non lo chiamano figlio:
per questo lo chiamano Stato.

Per lo Stato possiamo essere solo :compratori, venditori, possessori, nullatenenti, lavoratori, disoccupati,
biondi, mori, alti bassi, uomini, donne, sposati o nubili, cittadini o stranieri.

Per gli uomini siamo:amici, nemici, amanti, rispettabili, orgogliosi, fragili, affascinanti, insignificanti,
odiati, necessari, superflui, artisti, buffoni, intelligenti, banali, acuti, stupidi, degni, indegni.

Se lo Stato fosse un ritratto del mio popolo
sulle scale di Piazza di Spagna:
Scusate, ma rivorrei avere indietro i miei soldi soldi...

 

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3 commenti:

  • Anonimo il 18/04/2011 19:58
    Si davvero bella
  • Margherita Arnone il 19/08/2010 20:14
    troppo bella, bravo... realtà che purtroppo viviamo ogni giorno... anche se non la vedo come una poesia!!!!!
  • Giuseppe Bellanca il 19/08/2010 19:12
    se devo essere sincero questa tua non la vedo come poesia bensì come un piccolo racconto riflessivo che nel contesto mi trova pienamente daccordo purtroppo in questa sezione non sta bene. ciao

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