aprendo le mani volte verso il cielo,
al piover improvviso delle prime gocce,
eccomi accoglierle come lacrime, precipiti su uno stelo,
quello d'un fior compianto, qui, sorto dalle rocce,
a colorar di vita questo e quel velo,
quasi sussurrando lui solingo al cielo,
piccoli pensier divenuti ora grondanti gocce...
pensier, ricordi e speranze tesi ad un filo,
scivolar con la pioggia su uno stelo e su un velo...
eppur tra tante nuvole cinger di grigio il cielo,
ora non ricordarne passeggero che il sereno,
mutatosi d'un tratto in grigiore ed immane telo!
e sotto tanta pioggia in lacrime ed il lor triste treno,
ecco un fiore, qualcosa su cui pianger di nuovo a ventur sereno,
i pensier, i ricordi, le storie con fanatico zelo,
un fior perso tra le rocce e nel suo seno
un cuor nuovo a tinger di colori questo e quel velo...
e sol ora contar quante di quelle gocce cadute per crescere quel solo fiore... aprirsi al cielo,
dando altri nomi e volti a quelle gocce, a quelle rocce, a quel velo,
ed a tante lacrime cadute su un paese intero...