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Cadere
Il mio corpo non risponde più ai miei stimoli...
Sapore di sangue in bocca...
Sapore dolce... Sapore di vita che mi scivola fuori...
Vorrei evocarti, Ade, ma non ho le forze...
La lama che avevo afferrato è caduta a terra, vicino ai petali di rosa rossa sparsi sul pavimento...
Sola. Accompagnata dal suono della pioggia che sparge il suo seme sulle foglie aride...
Sola. Raggomitolata su me stessa, annaspo in questo fluido vermiglio...
Sola. A soffocare nel mio stesso vomito...
Risuona la mia voglia di morire.
Echeggia nella mia testa ormai vuota, senza più desideri, nè sogni, nè speranze, nè vendetta.
Ade, mio dolcissimo fratello, perché non mi porti con te?
Ma eccoti... Dio carico di pietà...
Ti vedo, spiarmi da dietro la porta, con quell'espressione compassionevole che sempre hai e che tanti scambiano per crudeltà...
Stendo la mano verso la tua ombra scura. Vorrei inchiodarla accanto a me, per farmi compagnia.
Ma tu sfuggi al mio tocco, dandomi le spalle...
I miei occhi fissi su di te che te ne vai, increduli, grandissimi...
Urlo. Urlo fino a far uscir fuori l'anima che lenta va ad appannare lo specchio appeso al muro...
Poi il rimorso e la devozione per te, Ade, che mi hai lasciata strisciante su un pavimento freddo.
Poi la cognizione del tuo gesto spietato.
La vista è velata, ma posso ancora vedere quei petali setosi che formano, alla rinfusa, delle curiose immagini fra le mattonelle.
Quella rosa, sacrificata invano per colpa del mio dolore lacerante... lacerata lei, a sua volta, per una stupidissima emozione...
Era quella, la rosa che dovevo donare a Lui. Era la nostra rosa.
Le mie palpebre si chiudono... adagio... per poi riaprirsi... sottovoce...
È racchiusa nella mia pelle fremente, la mia comprensione... la mia memoria...
Le labbra carnose... umide...
Il naso... da disegnare con un dito...
I capelli... morbidi... profumano di incenso e tabacco...
Occhi immensi.. profondi.. dove è racchiuso il calore del fuoco, la sensibilità dell'acqua, la vitalità del vento, il nutrimento della terra...
Il sorriso... più dolce di una ciliegia matura a Giugno...
La virilità e la forza di Marte...
L'Amore...
Una goccia si poggia lieve sulle ciglia...
Poi, dopo un sottile movimento, cade, confondendosi nella porpora...
Sento di nuovo la forza nelle gambe...
Onorerò la caduta dei petali di una rosa rossa...
Onorerò la sua comparsa nella mia vita...
Questo è il tempo per vivere, non per morire. E vivrò. Per te.
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l'autore Nenia Samael ha riportato queste note sull'opera
3 Marzo 2009
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0 recensioni:
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- grazie di cuore Tiger... ^^
- È molto bella, anzi, emozionante. È ricca di sensazioni, sentimenti, amo gli scritto così, in grado di trasmettere emozioni.
- già.. mi ritengo fortunata nell'averlo trovato.. ^^
- molto bella e veramente originale, di grande intensità. è utile trovare un motivo per cui continuare a vivere.
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0