Inchinate piangono i loro chicchi dorati
le spighe mature che nessuno più coglierà
e i verdi grappoli che già virano di colore
sparsi e lacerati bagnano di aspro succo
il terreno percosso da mille zoccoli ferrati.
Il riflesso lunare sul verde fiume Orb
muta in rosseggiante bagliore di fuoco
e stormi di corvi come diavoli neri
inseguono le spire del fumo mortifero.
Beziers la bianca è preda del nemico:
ceduto hanno le mura dalle belle porte,
irrompono pesanti i guerrieri del nord,
sul petto portano la rossa croce fulgente
che Innocenzo papa ha reso tanto odiosa.
È la giornata di sainte Madeleine
la prediletta dal Cristo Salvatore,
ma non suonano a festa le campane
nella sua chiesa là sull'alto colle;
i sacri bronzi suonano a martello,
eco gli fanno quelli di saint Nazaire.
I puri invano sperano nella salvezza
implorando il privilegio del sagrato,
ma nulla ferma la mano fratricida,
Arnaldo, il nero abate incita alla strage
brandendo la sua croce fiammeggiante
"Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi!"
Così durò il vile macello fino a notte
e i ventimila di Beziers ora stanno
a far da cibo ai cani e agli avvoltoi,
mentre ride Innocenzo sul suo trono.