Nella carne ho cercato l'oblio,
come se il solco dei glutei,
fosse l'elisir contro la tristezza,
mai il piacere mi feci mancare,
col desio di guarir dall'atavico male.
Gli accoglienti seni, addolcivano
I pensieri, ma non alleviavano il peso
d'una coscienza solitaria e senza luce.
Chiesi a Dio un segno ed Egli mi ascoltò,
poiché riconoscendo il mio limite
volli che il suo abbraccio,
mi stringesse il cuore.