Alle sorgenti del respirare riscopro il potere
si srotola rotolando su sacchi di fagioli svuotati
per terra
e io vi danzo sopra in equilibrio
nuotando sotto la superficie e bucandola
per vedere la Luna
che illumina questa notte più del Padre.
Siamo fratelli di ogni essere vivente
tranne di colui che perduta la speranza
ci ritorce contro il suo istinto di morte.
E io soffro queste mura che intrappolano le vibrazioni
avrei bisogno di imparare dai tuoi baci
di morderti il sedere e di contropotere.
Chi non muore e chi non fugge rimane accanto
e crescendo affiliamo i fili
con cui stringerci e ferirci d'affetto
sempre più stretto.
Non voglio più promettere nulla.