Respirammo, Amico mio
L'aria, il vento, il mare fulgido
E l'amore tutt'intorno
Ai corpi nostri nudi
E dati in pasto a Venere
Strepitava il mio cuore,
Strideva e stramazzava
Perso e pregno di dolore
Come le tue dita via
Scivolaron dalle mie,
Tu, ingenuo maestro
Di rabbia e ipocrisia,
Labbra pallide specchiate
In un cielo senza Venere,
Respirammo il nostro amore.
Ed ora la sua cenere.