Non mi importa
se tu,
sbattendo la portiera,
della macchina, sei scesa,
ne mi ha ferito
quel tuo "stronza"
quando, come amica,
ho cercato di disilluderti
da questo tuo amore
che io vedo
come un fiore
già morto.
Credi che mi faccia piacere
aspettarti al varco
di quel"te l'avevo detto",
quando, tra lacrime,
delusa, cercherai
il mio fraterno abbraccio?
Parlare ora con te
è come parlare al vento,
ti crogioli
in questo amore sbilenco
che nulla ti darà.
Lui è sposato,
con figli,
dice di amarti,
che della moglie è scontento,
ti elenca i suoi difetti
e tu, amica mia, abbocchi,
come ti puoi fidare
di un uomo
così volgare
che non disdegna
di denigrare chi portò
all'altare,
ma che, però, sovente
ti ripete
che la famiglia,
non può, per amor dei figli,
sfasciare?
Di uomini così,
senza palle, ce ne sono
a iosa,
a loro piace solo scopare,
trasgredire è il loro motto,
ma tu, ti sei lasciata andare,
tu chiami amore
ciò che amor non è.
Non esente fui io
di questo peccato,
un tempo
fui anch'io amante,
troncai di netto,
ero un fiore nutrito
solo da poche gocce
rubate
ad un coniugale letto.
Cercati un uomo libero,
sarà tuo
nell'amore e nel rispetto.
Ma tu, amica mia,
non mi ascolti,
sei un'anima dannata
dispersa nel vento...