Quando i lunghi silenzi,
-si espandono lenti-
e nella notte si appoggiano, inermi
inclinati a recidere sogni,
vanno lesti a ghermire le mani.
Fanno male come corde legate,
strattonate dalla voglia di fuga
quando il buio, assomiglia all'inverno,
senza Luna ad indicare la via.
Troppe volte, disegna ombre vaghe,
su pareti dall'intonaco rosa
lieve tinta, come fiore appassito,
di una coltre sgualcita dal tempo.
Folli strati di nubi sospese,
tra i sospiri dai sapori incolori
messi a nudo da una voglia derisa,
sulle rughe di tutta una vita.