Nel mio udito s'addensano
gli echi del mondo e di quel suo
palpitare di auto e di impegni
rincorsi dalla gente con affanno.
Di me, dicono che non esisto,
perché non corro come gli altri,
perché i miei sogni sono diversi,
e le mie lacrime fanno meno rumore.
Ho riversato su pagine pergamenate
lacrime e parole, illusioni e percosse,
ma non cerco compassione, solo un
timido spicchio di sole,
che mi scaldi il cuore.