Cade la sera
arriva in punta di piedi
come una sinistra signora
bella e crudele
che mi coglie commosso
intento a cercar di strappare
un dolore profondo
dal prato dell'anima
dove nemmeno le dita del tempo
riescono ad arrivare.
Rimango immobile
ad ascoltarti dentro di me
immerso in un silenzio indicibile
fatto di lacrime e polvere
di un sogno svanito nel nulla
nell'afoso cielo di giugno
quando la tua mano lasciva
ha abbandonato la mia
portando via con se
parole rimaste imprigionate
condannate all'ergastolo
con una palla di ferro al piede
nelle prigioni della mia gola.
Ti sento, ti sento forte
dentro a questo vento
che si alza e che tutto travolge
dentro questa marea nera interiore
che tutto copre
lasciandomi spoglio
come un platano a novembre
privo di qualsiasi difesa
con il desiderio chiuso a chiave
nel forziere del cuore
di essere baciato
sulla fronte ancora una volta
dal sorriso dei tuoi occhi
ancora vivo dentro di me.