A volte nel tremore di un momento
puoi captare le speranze dietro la primavera,
come subbugli intrappolati nella coscienza,
la forma e il grido di quell'aria nelle scale
sottrae alle prime luci dell'alba
la sensazione che sarà sempre meglio.
Nel brulicare di distillate notti
a urlare a bassa voce
che hanno già trovato il modo di rinchiudere
l'immenso in una domanda sbagliata.
La formica sta trasportando la verità
non ha neanche l'intenzione di un paradiso,
c'è più saggezza nel verso di un grillo
che nel piangere di una preghiera.