La zappa appoggiata al muro,
le trecce di aglio appese,
il secchio sotto la fontanella,
dove la goccia
da sempre cade.
I grappoli, appena nati
protetti,
dagli attacchi del tempo,
dei predatori,
tra geometrie di canne
nell'orto,
in fila come soldatini,
un gioco rotto abbandonato,
fra le cose da buttare
e i ricordi di una vita.
Guardi il cielo
in cerca di risposte,
e accarezzi il muro della casa
figlia delle tue mani,
dentro un altro giorno
che cade.
Sistemi il basco,
sorridi
e aspetti.