Se dell'autunno il primo segno coglie
lo sguardo nostro e parimenti l'alma
e triste rende il rosseggiar di foglie,
fermarsi deve a contemplar la calma
il viaggiator che il piè veloce avanza,
da premurosa alacrità tradito,
tal che il cieco procedere ad oltranza
rende di natura vano l'invito.
Tranquilla tace la campagna esausta,
langue su la marina l'onda immota,
nella collina è giunta l'ora fausta
che il dolce frutto alla cantina approda.
Partiti son gli uccelli dalle sponde,
il cielo invaso da brune foschie,
odor di muschio intorno si diffonde,
crepita il ceppo e svuotano le vie.
E tu, uomo ossessionato dal progresso
che vai cercando altrove ognor piaceri,
ricordati che il viver ti è concesso,
rimani a far volare i tuoi pensieri.