Tocco il tempo nello specchio. E nelle stagioni.
Nella pelle, che cambia.
Lui tocca me. È uno strappo,
che lacera gli organi.
È un dispensatore di beni.
È geloso di ciò che mi ha dato,
lo rivuole indietro,
mi blocca,
mi parla,
vuole scendere a patti.
Il Tempo non basta mai a sé stesso.
La modalità di pagamento del debito è feroce. Lui ama chiamarla Ricordo.
Il Ricordo è meschino, si presenta tra sorrisi
ma voltandosi ha gli occhi rossi del fuoco.
Profuma di lacrime e sussurri,
è una musica scritta dal mondo.
L’odore del ricordo è frenetico,
stregoneria senza antidoto.
Il Ricordo è Malinconia, e lì è finita la storia.
Il Tempo vuole indietro tutto.