Uomo solo al di là della strada
che ride di se e della gente ben vestita
odia i benpensanti i critici e i ricchi.
Le sue labbra sanno di solitudine e tabacco da pipa
la sua anima suona il jazz
e il suo respiro dice morte alcol e fegato invecchiato male.
Bambino dal volto rugoso
solcato da troppe lacrime spese male
osceno nel suo vittimismo ma vittima del qualunquismo.
Artista per natura ribelle per necessità
ama chi odia ma odia chi non ama.
Io l'ho conosciuto cocciuto e volgare,
l'ho visto allo specchio prima di andare a lavorare
e gli ho detto "che cazzo sorridi, la vita va male"
lui stanco e rabbioso, mi ha risposto in silenzio;
"sorrido alla morte, che spesso son io".