Oscure son l'ombre, su cui i passi cautelamente poso.
Indistinte le forme, che l'occhio scorge attorno.
Perché son qua? Con ansia chiedo, quale lo scopo.
Son forse in attesa di un futuro nascere,
o di un eterno riposare.
Tante son le domande che con ansia pongo.
Nei dubbi, lo sguardo spingo verso il cielo,
cercando da lui risposte, ora con fede, ed or con l'incerto.
Perché nascere, il dormire eterno,
perché la gioia fugace, perché tanto dolore,
e di tutto questo, chi né è l'autore?
È forse il caso, o forse il gran Signore?
Al suo apparire primordiale, l'uomo conobbe le paure.
Temette il tuono, il fulmine, il fuoco,
al sole e all'acqua prostrò la fronte.
ed egli smarrito, chiese l'aiuto.
Nacquero allora gli Dei, i profeti, i cialtroni.
Si fece distinzione tra il bene ed il male,
per l'uno il sorriso e per l'altro il gran castigo.
Ma quale era il fine, e le certezze di tal sentenze.
Il cielo tutt'ora m'è muto,
ed al dubbio, non c'è risposte.
Ed io continuo il mio vagare,
nell'antro fondo, ed ivi, io dibatto.