Stratagemmi
millenari riflussi eonici
improntato è l'occhio
perfetto
e declina il mio
inesorabilmente
La pietra ha reso giustizia
manipolata egregiamente
in quelle fattezze
l'immagine e la somiglianza
la fierezza dell'obiettivo
il superamento tra le dita
e un martello
Decisamente lo sguardo
mi tocca senza un bisogno carnale
né un cono catadriottico
senza la superbia
dell'estrazione pupillare
Vagante viventi amplessi
in centesimi di mille
incomprensibili notti
ruoto sull'alluce in piroette folli
denomino cordate di costellazioni
infanti
pulso flash di vita
senza direzione
diretta
Di fronte a me il silenzio
dell'infinito
sul volto d'una lucida
pietra bianca
in fondo al cuore
lo spazio immenso
d'una immensa
prigione