Operi dietro le quinte, strana creatura
aspettami in agguato e tendimi la mano,
solo allora succederà.
Strappa le pagine del mio libro, brucialo e disperdilo
e accendimi il sangue negli occhi, scottante creatura,
Crea perdizione e amaro scompiglio, vivilo, sentilo
lasciami arido ad aspettarla in questa rossa radura.
È qui che prendo distacco. È qui che svanisco devastato.
Smarrita quell'iride azzurra, ora scorre il mio animo guastato.
Come acqua torbida, innocuo stagno mi chiamasti
ma in un pozzo profondo subito dopo ti presentasti.
Invidia è l'insegna che insegna a sparire
impari a morire senza farti sentire.
Credo e temo il tuo odore, ladro e rapitore
Sento la sua schiena rivolta, vedo in Lei il mio rumore;
ma dove sei ora rovina mia, Invidia assassina? Se solo fossi carne ti dilanierei e spargerei ovunque le tue membra.
Divorato dalla rabbia aprirei le porte alla follia
aggiungerei un'altra buca nella mia dissestata via.
Stanco e irrisolto mi accomodai
Spensi la luce e lì me ne andai.