Vigneti del sud, chi mai rivelerà
le vostre segrete trattative coi raggi penetranti
di un sole innamorato.
Voi generate grappoli dal profumo inebriante,
dal colore di porpora antica.
Mistica liturgia d'amori senza inganni,
pace e sazietà di gioie familiari,
calori e rossori di afe meridiane,
paradisi conviviali di sentimenti ingenui.
Affondo il passo riverente,
tra le pieghe del tuo ventre, o vigna,
genitrice di nettari oblianti,
maturati all'ombra di pampini intriganti,
rosseggianti di carminio arabescato,
di solleciti afrori settembrini,
di vaghi sospiri di lune ancestrali.
Sei la fonte millenaria che saziò bramosie
di odissei erranti,
la gola di Fidia irrorasti
di ancestrali spremiture.
Bevanda sempiterna e generosa,
che non lesini vertigini a chi t'abusa
e anelato sollievo a t'adora.
Vigneti del Sud,
chi mai rivelerà
le vostre segrete corrispondenze...
col sole innamorato