Oh, lasciatemi andare
voi che mi perdeste.
Finalmente ho capito perché
tutto quel sangue,
o Sole
amico infedele
vile e bastardo,
quando ti rintani
in qualche lurida buca
che nessuno conosce,
cella blu di fogna
al fresco puzzolente
via dallo sguardo
ingordo del mondo,
via lontano!
Nell'abbandono del tempo
e dei muscoli delle viscere
io odio per amore del sangue,
per il rosso balsamico, sempre diverso,
degli odiosi,
lascio le mie feci
come un totem dagli inferi
amore o disprezzo
nei pertugi che fecero la storia,
là stillo bestemmie di gioia
e silenzi fumosi
tra muri scuri di carta ruvida
turgidi di sigilli,
e partire poi assieme al vento
quando gonfia le vele,
correre sopra il mare!
via lontano dal contagio dei pensieri malati
ossequiosi e meschini,
tornare corsaro!
e far chiasso e sperperare
i bottini di alghe guizzanti
e coralli piccanti lampeggianti,
cavallucci cantanti e
tutte le taciute risate
del vespro rosso marino.
AAhhahhaaahhhh!
Oh, non cercatemi troppo
voi che mi perdeste.