Ti ho visto aspettarla in una barriera di cuscini
affinché trovasse morbidezza di modi
e non arrivava.
Alzavi la testa ad occhi chiusi
precedendo l'incontro in punta d'impazienza
in croce di sofferenza
non perdendo mai la speranza
di incontrarla presto.
Che intenso il nero delle sopraciglia
e l'arco umido delle ciglia
a far contrasto col bianco dei capelli
con l'esangue rosa delle labbra tese
al bordo
quasi a rinserrare l'ultimo alito
Le pieghe del guanciale
unite alle pieghe del tuo viso
in una ricerca d'incastro, di corrispondenza,
di pace
e ancora una volta non sei venuta di notte.
Avrai il coraggio d'affrontare il giorno?
Sembra quasi che alzando il viso,
furtiva, misuri le forze
sempre più spesso
perché sempre più esigue
Sempre più lentamente
a palpebra socchiusa
per risparmiare la forza
per andare in Paradiso