Resto con te, paradisea novella
Tra le rive della tua bocca e le mani
dipinte di gelsomini ammergolati.
Scintille velenose che parlano all'eremo cuore
trafitto dagli indifferenti rimorsi della gelosia.
Dentro le lacrime ti cerco e ascolto il soffio
dello zefiro, partorito dalla tua voce.
Ti incontro e l'ora martella l'infante
disperso nel orgoglio dello sguardo.
Sublime galeone, ancorato nel sangue.
Lo spirito s'aggomitola fra le fusa
del respiro che si colora nel petto