Mi sento come una colomba
nella pelle d'un serpente,
dentro di me sento le urla
di una guerra sconvolgente.
In lacrime prego,
dinanzi al mio Signore,
di liberarmi da quel veleno
che la mia anima divora.
Vorrei conoscere solo la quiete
e le gioiose parole di pace,
mi piacerebbe che la mia lingua
né di offendere...
né di difendersi non fosse capace.
Invece no...
possiedo una lingua di fuoco,
divento come una vipera
se le cose o le persone che amo
vengono messi in gioco.
Come una lama, le cose che dico
vanno dritti al cuore,
se solo le persone evitassero
di darmi i loro giudizi,
mi farebbero un favore.
Sono carnefice e martire
del mio stesso stato interiore,
dove combatto continuamente
con i miei sbalzi d'umore.
Spesso le persone più care
non ti capiscono, lasciandoti
in bocca un gusto d'amaro assenzio
e quello che resta dopo
è rancore, dolore...
un insopportabile silenzio.
Forse, non sono capace
all'ingiustizia chiedere il perdono,
ma la mia rabbia dura un solo lampo
e fa molta più paura il tuono.
Il tono della mia voce,
un grandissimo inganno...
sono colma d'amore per gli altri,
ma con la mia voce firmo da sola
le mie condanne!!!