Cosa fu il nostro
amore,
or io lo so.
Fu per me, come
arrivare
in una stazione
di notte
e sedendo con te,
ancor sconosciuto
al mio cuore,
su una panchina,
nell'attesa di un treno
in ritardo,
parlare,
per ore ed ore
dei nostri sogni,
della vita,
delle speranze,
in totale fiducia,
senza sospettare
che tu avevi
attaccato il bottone,
sol perchè
annoiato dal
lungo ritardo
dello stesso treno.
E quando suonò
all'alba la campanella
che
ne annunciava
l'arrivo,
ti ho visto
prendere le tue valigie,
inventare una banale scusa,
per non prendere
lo stesso treno.
Prima di partire,
ti lasciai
come ricordo,
un cd,
di malinconico jazz,
sound della mia anima
e tu mi donasti una farfalla,
che, non appena,
mi sono seduta,
nello scomparto,
aprendo il finestrino,
la feci volare, libera,
come volò via
l'illusione di te,
macerata
in quei chilometri
percorsi
dalla locomotiva.