Sto appoggiato al davanzale
e ragion sul bene e il male;
mi soffermo sul secondo
che, purtroppo, affligge il mondo.
Nei pensieri sono immerso,
ma mi giunge di traverso
un invito assai terreno,
cui non posso metter freno.
"Quando esci, compra il pane
e la pasta per il cane".
Me l'appunto su un foglietto,
poi mi dono con diletto
a poetici pensieri
su argomenti un po' più seri,
e considero la vita,
che vien spesso demolita
dalle azion di certa gente,
che in un modo intransigente
non apprezza sì gran dono
ed uccide il reo e il buono.
Ma già sento un altro avviso,
di comprar cioè del riso
ed un etto di salame,
che mi smuove già la fame;
poi riprendo a meditare,
a riflettere e pensare
che la vita, in fondo, è bella
se ognun di noi cancella
l'odio dalla propria mente,
ed al cuore inver consente
d'amar tutte le persone,
le cattive e quelle buone,
e nutrire sempre amore
come già Nostro Signore
predicò ad ogni folla.
"Compra pure la cipolla"
torna a dire quella voce,
che stamani è una gran croce
che distoglie i miei pensieri
da concetti alti e seri.
Ormai voglia non ho più
di tornarci ancora su,
abbandono penna e carta,
ed è ben che presto parta
a comprare quel ch'è stato
ben più volte a me ordinato
e ha confuso in più riprese
la poesia con le spese.