Pietra,
se tu avessi orecchie per sentire,
se tu avessi occhi per guardare,
se tu avessi bocca per parlare,
io ti implorerei: ti prego, raccontami...
raccontami di quando mossi i primi passi,
di quando, incerto, in te cercai sostegno,
delle mie cadute, delle mie lacrime.
Ma tu non parli, non puoi, non hai vita!
Eppure, dinanzi a te il mio cuore sussulta,
e l'anima mia si strugge ai ricordi.
Pietra,
sei tanto sporca e insignificante,
ma per me vali più del Colosseo.
Dinanzi a te ho giocato e pianto...
quante volte ti ho calpestato...
quante volte su di te mi son riposato...
quanti ricordi, quante emozioni...
Ma un giorno crollasti miseramente,
e da allora sei rimasta lì, inutile,
ignorata da tutti, lì, dov'io nacqui,
ma non da me, nè dai miei ricordi.
Pietra,
come un amico bisognoso di aiuto,
un giorno ti porterò via dall'oblio.
Oggi non vali niente per nessuno,
ma per me rappresenti mille ricordi.
Sembrerò un matto sentimentale,
ma quando sarò giù di morale,
ti toccherò e rivivrò quei momenti
di vita spensierata, vissuta alla giornata,
ti guarderò e rivedrò gli amici di allora,
e sul mio viso nascerà un sorriso.