Ti ho chiesto: < Mi ami ancora? >
Guardando il cielo da dietro i vetri
mi hai detto: < Clima costante e mite,
a parte una noiosa umidità. >
Una forza prepotente
si è impadronita di me, ancora,
e ingoiando l'orgoglio
ti ho chiesto: < Sei altrove,
perché non sei più qui?
C'è un'altra donna? >
Mi hai detto: < L'albergo è
decentrato. Sono seccato.
Non potrò neppure vedere la città. >
È arrivato il taxi, in un minuto
e un secondo eri in strada e poi via
(il secondo era servito a darmi un bacio).
Mi sono messa a lavare i vetri,
non era umidità, ma il fumo
del tuo toscano.
In strada hanno acceso le vetrine,
la libreria all'angolo mi attrae.
Meditando sul da farsi,
scenderò a comperare un traduttore.