Misteriosa magia dell'amore,
sull'isola di Eea;
sono io, Circe;
corpo mio giammai conobbe amore.
Musica, incanto, chimera, sospiro, delirio,
esala il mio evanescente palazzo,
dove null'omo resta tale.
Desiderio di sesso v'è nella mia muliebre natura,
turbine violento colpisce la mia mente,
tutto di me stessa volge ad Eros,
ma più forte di me stessa è la mia magia,
la qual, pure il mio volere smaga.
Uomo tu non sei più; libidine mia vede solo
l'animale che custodisci dentro te.
Succube sono del mio incantesimo,
che ti trasforma in bestia secondo indole tua.
Rabbia, sdegno, impotenza regnano in me,
uomo non posso conoscere
in sembianza di sua natura,
ma solo con l'animale che c'è in lui
mi è permesso dal fato copulare.