poesie » Poesia introspettiva » Torni a trovarmi (sogno)...
Torni a trovarmi (sogno)...
Torni a trovarmi
Tormento di una notte d’inverno
Nell’obliato pallore di un’esistenza fragile e confusa.
Vaga incertezza che accompagni i giorni che fuggono.
Dimentico il dolore e il tuo no.
È crudele rivivere
Il giorno in cui mi privi di una parte di me.
Torni a trovarmi
Nella nebbia della mia anima.
Speranza che uccido e che ritorna
Idra malefico, mostro dalle cento teste
Che reciso, rinasce
Col desiderio di vivere
Quando più non immaginavi…
Speranza vana…
Ti risolleva per ucciderti
E ridarti la vita
Nell’inferno dell’illusione…
Speranza,
senza la quale vivrei senza scopo
né sentimento
Dolore e vita,
amore e noia,
Illusione e ragione,
Lottano come giorno e notte
Siede giudice Speranza,
Perfida dea che rende folli e vivi.
Torni a trovarmi
Perfido parto della mia mente.
Rivivo quei giorni
Filtrati dalla distanza e dal desiderio
Che duella con la mia razionalità.
Le ferite sono fragili
Il dolore palpabile
La paura si scioglie nel petto.
Soltanto un sogno
Che fa a pugni con una realtà cruda.
Io ti confesso:
in verità sarei fuggita
Lontano, maledicendoti.
Paura soltanto di me stessa…
Della Speranza sorella dell’angoscia.
O anima vile!
Che si nutre ancora di lui,
siero vitale misto a veleno.
Torni a trovarmi.
Sei la mia salvezza e la mia dannazione,
Il desiderio che mi dilania.
Fiore malvagio,
che non è più nel mio cuore,
Ma le sue radici affondano nella mia anima.
Muore, risorge e mi tenta
nell’impossibilità che mi frustra e mi strugge.
Non ha senso amarti, tendere a te,
ma senza te non ha senso inseguire il nulla.
Eri lì, ora non più.
I miei mondi si fondono e si intrecciano.
Ma è solo un sogno
Che ti getta in faccia la tua sconfitta
Il desiderio che non ti lascerà mai
Che non raggiungerai mai.
Scappi e tendi a lui più che mai.
Debole visione vaga e indistinta
Pallida come la luna
Angelo vendicatore
Vi è una rosa o una falce nella tua mano?
I capelli corvini
Come li immaginavo,
come li amavo
come ogni singola parte di te,
come li ho accarezzati.
Mi guardi.
Occhi pungenti come spilli
Non trafiggermi di nuovo.
Non lo sopporterei.
Non ridarmi l’illusione.
Che i nostri sguardi non s’incrocino più,
Che tu tramonti per sempre dalla mia anima!
Morirei per non rivederti mai più,
per cancellare da me
ogni strascico e ogni legame.
Morirei in cambio di una lunga speranza,
in cambio di un amore ripagato,
in cambio di una dolce utopia
che si liberi dalle catene
e divenga realtà.
12
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
1 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
- notevole tecnica mischiata ad una disillusione fremente del reale (i miei complimento scuri)

Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0