Vederti in questo letto d'ospedale,
abbandonato ad un sonno sereno,
mi fa soffrire, ma mi fa meno male.
Finalmente, stringendoti al seno,
dopo un percorso di malattia sottovalutata,
con la fronte bollente e le guance scarlatte,
vivendo in un mondo,
dove non ti salva nemmeno pronto soccorso,
mi sento leggermente sollevata,
cercando di espellere il rimorso.
Tra tanti medici senza frontiere,
beati e santi, coraggiosi guerrieri
ed altri ancora senza voglia di fare,
pigri nel approfondire e a visitare.
Per fortuna, esistono ancora i dottori coscienziosi,
in questa crisi di buon senso e gli ospedali chiusi,
tra le proteste e precarietà,
dove è in degrado persino la sanità.
Ringrazio il cielo, che mi ha mandato
far incontrare quei angeli in camici bianchi,
magari stanchi, ma con la mano sul loro cuore,
ancora sensibili ad altrui dolore.
Grazie, a coloro,
che non hanno fatto il giuramento degli ipocriti,
intatti alla ordinaria indifferenza,
guidati dalla misericordia di Paraclite,
esempio concreto della divina presenza.