Quanto azzurro questa mattina nel cielo!
Che verdeggiare, che profumo nei campi!
C'è fermento nella vecchia cascina,
a lei attorno c'è aria di festa,
la figlia del Rocco, oggi si sposa.
Dall'ore assai preste, le donne so' all'opre:
chi affaccenda in cucina tra i sughi e le carni,
chi intenta a vestire la giovane sposa,
chi a rendersi bella davanti allo specchio.
Nella chiesetta che profuma di rose, attende lo sposo.
Al fresco della pergola ombrosa,
lunghe tavole abbondantemente imbandite, fan mostra di sé.
Attorno: bambini chiassosi, parenti gaudenti,
gli amici di sempre, e donne dai seni fiorenti.
Allegramente si mangia, si brinda, si gridano auguri agli sposi.
Nell'aia assolata una fisarmonica suona,
nel ballo si intrecciano i passi, or svelti or lenti,
gli sguardi si fissano complici.
Si sfiorano guance di fuoco, le labbra sigillano baci.
Suona! fisarmonica suona, per me suona ancora ti prego.
Ebri, contenti, chi incerto nei passi, chi canticchiando,
gli invitati a sera, verso casa fanno ritorno.
Nel cielo la luna, d'intorno un odore di zolle e di fieno.
Solo e silenzioso il pergolo resta,
sul podere la notte stende il suo velo.