Talvolta mi chiedo
Perché in vita siam portati a domandare
A perdere a sperare.
Talvolta mi chiedo
Perché in vita siam portati a dominare
A soffrire a pregare.
Spesso mi chiedo e mi rispondo
Come uno sciocco,
Che dal muoversi degli astri
Trae destini e novità;
ma profondo è il mio interrogativo
più di quanto non credesse il giorno,
profondo è il sonno
più di quanto non possa contenere la notte.
Per cotante stelle e luci e ampi e ovali fari
Che m'indicano l'ovattato cammino,
Non cambierei per vista, per veglia
Questa dolce, dolce cecità;
Che del mio poco vedere
Infinito s'eleva l'orizzonte della mia mente
A man mano ch'io vegga fra le oscure pieghe
L'infinito splendore della ragione.