Pensai a Caifa
come compagno ideale
per consumare un caffè,
che presenza inquietante- direte,
eppure il caffè era un pretesto
per misurarmi con il Male.
Il sacerdote Caifa, ai tempi di Gesù,
sobillò il Sinedrio, affinché facesse
catturare il Cristo, si attivò per cercare
le testimonianze che sarebbero state
indispensabili per ottenere la condanna
del Salvatore sulla croce. Il Caifa che
conosco io, ha la sua stessa determinazione,
mi accusa di non avere una coscienza,
dice che sono incapace di manifestare
il bene, mette in cattiva luce le persone
che amo e vorrebbe inchiodarmi
su una croce per disfarsi di me.
Ma nonostante l'inimicizia, non
voglio assegnare a Caifa forze
che non possiede, in quanto l'anima
che brancola nel buio, la trasparenza
delle cose, non vede.