Fui per te, Arianna,
ti porsi il filo
quando dal male, sfinito,
dal suo labirinto
non trovavi via d'uscita.
Fui io
a strapparti alla morte,
infondendoti forza e speranza,
ti riportai alla Vita.
Con assidue preghiere
allontanai da te
incubi spaventosi,
con animo contrito,
feci voti a Dio
per redimerti dal male
e tutti li mantenni.
Ora che sei guarito,
senza esitazione,
mi hai allontanato
disconoscendomi,
con aspre parole,
lame acuminate, trafitto
hai il mio cuore.
Il premio
delle mie preghiere
ad altra offri.
Non rimpiango
il mio sacrificio,
ne lo rinfaccio,
vero fu il mio amor per te.
Al tuo ingrato agire,
mi rinfranca l'antico detto:
-del far del bene, scordati,
del far del male pensaci.-
Forte di questo
ho consolazione,
più ti cerco,
che mai mi hai amato
me ne son fatta
ormai ragione.
l'autore loretta margherita citarei ha riportato queste note sull'opera
ispirata dalle Elegie di Tibullo