Un pollo piccolo
non un pulcino,
proprio un pollo pollo,
ma piccolo.
Tanti piccoli polli,
non dei pulcini,
proprio dei polli polli,
ma piccoli.
C'è un problema
quando il pollo
si esprime
fa: cip-cip-cip-cip
mentre il pollo piccolo
fà: pi-pi-pi-pi
L'unica voce, l'unico
coro che ne esce in questo
palazzo fa all'incirca cosi:
cip-pi-cip-pi-cip-pi-cip-pi
se ti esprimi, non ti capiscono,
se vuoi capire,
non riesci a capire.
Il motivo è unico.
Non ti capiscono, non
vi capite,
perché parlate
un linguaggio da polli.
L'idea per risolvere il problema
è stata creare dei polli grandi,
non dei galli, ma proprio
dei polli polli,
ma grandi.
Ora nel palazzo c'è meno rumore,
c'è più chiarezza,
non si mischiano più
i vari linguaggi,
ora ci sono dei progetti.
Un unico, chiaro ben scandito
linguaggio,
che tutti capiscono,
o fanno finta di capire.
Parlano solo i polli grandi.
I polli piccoli cercano
di imitarli, però a bassa voce.
Il coro che ne esce fa
all'incirca così:
ciop-ciop-ciop-ciop-ciop.
Cosa dicono?
Non si sa.
Però è un linguaggio
da polli grandi,
grandi polli
in un palazzo pollaio.