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Ultima pesca
Il mare è verde
Oggi.
Un battello arranca
Stancamente
Tra le onde.
Vorrebbe fenderle
fieramente
Domarle
con la forza
della gioventù
perduta da tempo
Rosseggia la ruggine
dello scafo
popolato
da alghe
e molluschi.
Il fumo sbuffa
Lento
Dipingendo
Nuvole grigie
Qua e là.
Un marinaio
uscito da una vecchia
pellicola
Scruta l'orizzonte
Il sole è alto
E neanche un soffio di vento
"Dove andiamo, vecchio mio
in questa bonaccia schifosa?
Neanche un ghiozzo,
entrerà nella rete..."
La barca scricchiola
come le ossa
del suo capitano.
Sul lato destro
riposa una sirena
dai lunghi capelli
verdastri
Mezza mangiata
dalla salsedine
Mollemente adagiata
Con l'occhio privo di pupilla
osserva la stesa d'acqua
malinconicamente.
"Canta, Sirena!
Il tuo vecchio è di nuovo
nel mare
E dicevano che
Non potevo...
Non ero in grado...
Vecchio...
Privo di forze
e buono solo
per l'ospizio
a giocare a scala quaranta
con quei rimbambiti...
E dicevano
che tu
eri ormai andata...
Un ferro arrugginito
Da rottamare...
Ed invece
scivoli tra le pieghe
marine
Tintinni di conchiglie,
profumi di pesca...
Canta, Sirena!
Ammalia il mio cuore
Di libertà
Per l'ultima volta.
Non è tempo per omelie
Non è la fine di un vecchio
Mi permettano,
Signorie vostre,
un'ultima pesca,
un piatto di paranza
e poi...
Ve lo prometto
vado a letto.
Spengo la luna
Mi copro
con il cielo stellato...
E domani
Il carro del sole
Tra lingue di fuoco
Nella sua corsa eterna
Canterà un requiem
Soavemente."
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- Un racconto metafisico in versi, che catturano e fanno riflettere traendo spunto da letteratura e mito, opera di un talento vero.
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