Vivido malessere scostante,
trepido dolore nero, nauseante, errabondo,
cattivo consigliere del cuore,
abbandonami! Disilludimi! Lascia questo corpo,
questa mente, queste braccia stanche!
Dove sono le mie fantasie? Dove, poi, i miei saldi nervi?
Quando hai lasciato le redini di questo destriero?
Quand'è che hai abbandonato il timone
di questa nave in tempesta?
Richiamo a me tutte le energie, faccio miei
tutti i buoni propositi, raggiungo ogni tappa della buona sorte.
E ti lascio al caso, mia bella morte dello spirito,
auspicando un giorno tu possa morire di te stessa,
nelle braccia fredde della noncuranza.