Gemma d'ambra,
il sole ricama sulla spuma
il vento gelido.
Sul crinale erboso della sera
la falce rossa del tramonto
mi mutila.
Le tue mani
sono anfore vuote di luce,
negli occhi spezzati
le grida, il sonno,
spasmi d'un pianto di pietra.
L'ombra dei pini
incorona la tua fronte
disfandone i colori
in un'ansia infinita di carni.
Affondo gli occhi nel buio -
germini dalla notte,
mi vivi ancora nel petto.