Mi sottraggo dai pensieri
come fossero veleno,
bizzarra sorte
che gioca col destino,
tiro forte i dadi,
ma il numero vincente è sempre lei.
Lascio andare i sospiri,
quel pugno assordante
che colpisce lo stomaco,
lascio che il mio corpo galleggi
sospinta da acque limpide,
non so nuotare, ma galleggio
in un turbine trascinante di poesia,
nella libertà che il mio eco sussurra
fondendo la realtà al sogno.
Inquieta donna,
trascina il tuo corpo
tramutato in leggera piuma,
fallo ora,
ora che il pregiudizio cade
nudo senza più vincoli.
Avrai dita per accarezzare
di nuovo il grembo,
occhi per sfiorare nuovi sguardi.
Afferra le tue stesse mani,
fanne sostegno e speranza,
fanne sogno e musica,
guardati, riscopriti...
"ora sono io che rinasco da te".