Quella musa mi costringe
a liberare lo sproloquio dalle cinghie
tendergli una mano e una carezza
fare
del mio essere
non essere la leggerezza
Così divento brava davvero
a riordinare cassetti sfatti
deliberare inviti a tutti quanti
furono davvero commensali
Nella mia esplicita pesca di beneficenza
saranno sei o sette al massimo
del minimo indispensabile che posso
senza nulla togliere
al resto
Questa la mia crudezza
la mia
nudità
non più coevo lume
di mansueto amore
ma lama luccicante
e messaggera
Dalla mia sorte stessa
risorgo schiava
e padrona assoluta
e unico
ardore!
Perché il due nell'uno questo è:
amar se stessi in un altro che ama... te.