Il mondo che guardo
Da tergo la rete dei sogni
Ha sempre gli stessi bisogni
E per me non ho riguardo.
La taglio ed annuso.
Il tanfo del grigio.
Mi lascio digiuno di sesso
Come asceta d'amore non corrisposto,
Se ti prendessi senza parlare...
Eh! Mica sarebbe lo stesso.
Ricucio.
In fondo, al mio interno
È come il piumone
le mattine d'inverno.
Ed ecco che t'amo, al sicuro.
Ti guardo e ti consumo.
Finchè potrò, sai, soffocherò
Io e la sveglia sotto al cuscino.