Gli occhi umidi che nascondono le lacrime,
il volto sofferente e il cuore nel pugno,
i denti stretti per non far sentire il grido del dolore
d'avanti a tuo figlio, piccolo e indifeso, che non smette di piangere, sentendo istintivamente il momento dell'abbandono.
Il treno sta partendo e tu, giovane madre, non riesci a staccarti da tuo figlio per andare in un esilo dovuto alla disperazione, ammarezza e frustrazione contro un destino non scelto.
Una piccola valigia, un portafoglio pieno dei sogni di un futuro migliore e il biglietto molto caro, pagato a prezzo di separazione dalla tua famiglia.
Dentro un vuoto, che dovrà essere riempito un giorno, un giorno pieno di gioia e prosperità, che non potra mai però sostituire i giorni quando eri lontano, ma un giorno, che non dovrai più separarti da tuo figlio, che ormai è diventato grande