Tu pioggerellina
su avida terra
ti posi leggiadra
in scintillio di gocce,
in fili di luce.
Ridono alberi assetati.
I miei occhi cantano
in limpidezza di vita.
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5 commenti:
Anonimo il 02/12/2010 08:06
pioggerellina...
scintillio di gocce...
leggiadra...
io credo che non siano necessari termini "unanimamente" ritenuti poetici... Non servono per far poesia. Oggi, con l'aria che tira, credo si dovrebbe cercare nella desolazione del reale o magari nei piccoli sbruffi di bellezza che ancora si scovano... per poetare...
Insomma, hai mai letto Carver? Prova...
Eccotene un esempio.
La finestra
Stanotte è arrivato un temporale e ha fatto saltare
l'elettricità. Quando ho guardato fuori
dalla finestra, gli alberi erano traslucidi.
Curvi e ricoperti di brina. Una calma enorme
s'estendeva sull'intera campagna.
Pur sapendo che non era vero, in quel momento
avevo la sensazione di non aver mai fatto, in vita
mia, una falsa promessa né d'aver mai commesso
neanche un atto impuro. I miei pensieri
erano pieni di virtù. Più tardi, nella mattinata,
naturalmente, hanno riattaccato l'elettricità.
Il sole è uscito da dietro le nuvole
e ha sciolto la brinata.
E tutto è tornato come prima.
La finestra, di Raymond Carver
ciao!
E scusa...
Ma stamattina proprio non ce la faccio più di "orbene", "orsù", e fiorellini... e sorrisetti... e puttanate (ops, si può dire?) varie...
scusa ancora se me la sono presa con te.