Mia baia ridossata,
porto che rassicura,
rada incantevole.
Sedavi le mie furiose onde,
in acque distese di tramonti,
specchio riflesso
di trasparenti notti,
riponevo gli occhi
nei tuoi occhi.
Mia fidata bussola,
faro sull'altura,
stella polare.
Complesso sestante
dal corpo dorato
di sinuosa geometria.
Con una volteggiante danza di compassi
tracciavi sui miei sensi
rotte inconsuete;
latitudini estreme,
urlanti di desiderio,
e ruggenti di passione.
Ma infiniti imprevisti
si perdono nei giorni,
col racconto del mare.
Mar che non perdona
colui che troppo sfida,
mare d'amare,
non senza rispetto,
non senza timore.
Mia tempesta nell'anima,
mareggiata di dolore,
onda anomala.
Hai spazzato sogni,
sbattuto anni,
strappato ricordi.
Meravigliosa scia spumeggiante,
a rilento ti dissolvi,
non lasci più traccia
visibile all'occhio.
Giorni di attesa,
mesi di speranza,
anni in ricerca
nell'oceano che non lascia sale sulle labbra,
inondato da sogni passati,
prosciugato dal presente del cuore.
All'orizzonte,
solo un deserto d'acqua,
nei miei occhi...
un mare di sabbia.