Non ha occhi per guardare
né labbra morbide per sussurrar parole
e aggirandosi guardinga e scalza
si insinua lenta senza far rumore
inonda non vista i corpi che attraversa
sommergendoli tutti per levar l'odore
viscida serpe che li avvelena infida
succhiandone piano la linfa vitale
striscia sinuosa tra le anime vaganti
da tutto ciò che sfiora elimina il colore
sfuma i contorni, li rende indefiniti
ghiaccia come un vento gelido e tagliente
sferza carni vive d'amore sanguinanti
mentre sulle gole assetate di passione
versa diligente sabbia fine e polverosa
nel suo acuto sibilo rimangono assorbiti
i pensieri e le parole dei cuori più profondi
se ti fermi a guardare
le tracce del suo passaggio
vedi soltanto delle sterili ombre vuote.