Con il cuore in gola
camminavo in punta di piedi
sentivo forte il peso della Tua missione,
Tu che eri piccolo
e dovevi essere già grande,
io che avrei voluto restare piccola,
per fermare il tempo.
Mi scaldavano le luci
della Tua presenza,
quel suono e quell'attesa
in una notte speciale,
fingevo di dormire,
per scoprire il Tuo segreto.
Poi mi abbandonavo,
nelle braccia di un sogno
per non cedere al silenzio
di un abete,
vicino a un cassonetto
e sulle mani rivolte verso il Cielo
i segni di una gioia
per un attimo sfiorata,
una speranza,
la fine di una festa,
già dimenticata.