Son fermo dentro di me ad aspettare
poso il mio sguardo e lo lascio andare
cosicché corra e vaga in questo mare
Un mare tormentato
dove il vento sferza infuriato
e riporta i ricordi di un lontano passato
Di quando le acque si schiusero
e le onde infrangendosi alzavan la schiuma
la mia voce e quella del mare si fusero
acclamano Te nuova Venere sorta tra diafana spuma
Vidi il tuo splendor e la tua bellezza
fulgida brillar di luce fatata
e fugò in me ogni incertezza
sarai sempre la mia Dea adorata